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30 settembre 2010

Quando i buchi neri non sono poi così neri

 Sono ancora loro, i buchi neri, a dominare la scena della scienza rivolta al grande pubblico. Ma questa volta non c'è solo la paura insensata che l'uomo con le sue macchine possa costruire un buco nero segnando così il destino dell'umanità. C'è qualcosa di più e soprattutto di vero: uno dei tanti aspetti misteriosi di quei particolarissimi corpi celesti che sono i buchi neri e stato dimostrato in laboratorio e finalmente toccato con mano. E non in un laboratorio qualunque, ma si tratta del laboratorio di ottica non lineare del Dip. di Fisica dell'Insubria e per la precisione del lab confinante con l'unico-lab.

Daniele Faccio e il suo giovanissimo e numeroso gruppo hanno realizzato in laboratorio una condizione simile a quella avviene sull'orizzonte degli eventi di un buco nero e hanno dimostrato sperimentalmente che l'idea di Hawking sull'evaporazione dei buchi neri causata dalla radiazione di Hawking (appunto!) non è solo una bella congettura.

Con calma

Se avete un po' di pazienza cerco di spiegarvi con parole molto povere quello che i colleghi comaschi hanno trovato. Come prima cosa dobbiamo immaginarci un buco nero, cosa tutt'altro che facile. Possiamo provare a pensare ad un buco nero come a delle sabbie mobili: quando ci metti un piede dentro, il tuo destino è segnato per sempre e verrai irrimediabilmente risucchiato al suo interno. Queste sabbie mobili hanno necessariamente un confine, un bordo: chi è all'esterno del bordo è salvo, chi ne è all'interno è destinato alla fine. Questo bordo, nel caso di un buco nero si chiama orizzonte degli eventi.

Fino a qui è tutto chiaro? Spero di sì perché adesso arriva la meccanica quantistica che complica la situazione e ci dice che il vuoto non è mai proprio vuoto, ma è un continuo ribollire di particelle che ora si creano e un istante dopo scompaiono. Gli scienziati le chiamano coppie di particelle virtuali e vengono generate dalle fluttuazioni del vuoto. Cerco di spiegarmi meglio: sapete che la natura non fa mai nulla per niente, ma non appena ha un po' di energia la investe cercando di costruire qualcosa. Ora possiamo immaginare il vuoto come uno stato ad energia media nulla, ma in cui ci sono oscillazioni di energia, ovvero un istante c'è un po' di energia che però sparisce subito l'istante successivo. In questa condizione è possibile che in una fluttuazione positiva di energia del vuoto, venga generata una coppia di particelle che però sparirà non appena l'effetto della fluttuazione svanisce. Non pretendo che mi capiate, c'è tutta la meccanica quantistica dietro questa affermazione, ma prendetela per buona. 

Adesso, e siamo quasi alla fine del nostro esperimento mentale, dobbiamo solo mettere insieme le due cose. Cosa succede alle coppie di particelle virtuali che vengono generate proprio sull'orizzonte degli eventi? Una, quella dentro sappiamo che farà una brutta fine, mentre quella fuori se ne potrà scappare dal buco nero. Ma attenzione, la particella in fuga non sarà più una particella virtuale, perché la sua controparte, quella con cui sarebbe dovuta sparire è già sparita a causa del buco nero! Quindi la particella virtuale solitaria è costretta a diventare una particella reale che durerà per sempre indipendentemente dalle fluttuazioni del vuoto. E qui rientra in scena la natura che invita il buco nero a passare alla cassa. Infatti se creare una coppia di particelle virtuali è un investimento a costo zero (tanto costa a crearle, tanto rende a distruggerle), nel caso sopra descritto la natura  perderebbe energia che però recupera dal responsabile di questa perdita: il buco nero stesso.

Ora, voi direte, cosa volete che sia il costo di una particella per un buco nero..., ma particella oggi, particella domani il buco nero si consuma fino ad evaporare e sparire... Destino beffardo!

La cosa interessante è che questo fenomeno non è di esclusiva pertinenza dei buchi neri, ma piuttosto del fatto che ad essi è associato un orizzonte degli eventi, ovvero una linea netta che separa il destino delle coppie di particelle virtuali. E qui arriva la bella notizia, di fenomeni caratterizzati da orizzonti degli eventi ce ne sono tanti e alcuni di questi possono essere riprodotti in laboratorio senza dover chiamare in causa giganteschi buchi neri.

Cavalcando questa idea, Daniele e compagni comaschi hanno messo in piedi un esperimento in cui hanno costruito grazie ad un fascio laser che attraversa un cristallo non lineare un orizzonte degli eventi e poi hanno osservato tutte quelle particelle di luce che, grazie al fatto di essere state create dalle fluttuazioni del vuoto al di fuori dell'orizzonte degli eventi, sono diventate reali. Queste particelle hanno tutte le caratteristiche che la teoria aveva previsto, rendendo Hawking molto contento e donando agli scienziati comaschi una meritatissima ventata di notorietà oltre alla gioia impagabile della scoperta.

A loro vanno anche le mie più grandi congratulazioni e anche le mie scuse. Congratulazioni perché hanno saputo dimostrare che con l'impegno e l'ingegno, nonostante i pochi fondi e le dimensioni ridotte dell'ateneo, si possono ottenere enormi risultati. E le scuse per aver tradotto in parole così volgari e poco dignitose il loro spettacolare lavoro.

Rassegna stampa

L'articolo originale in preview su ArXiv: Hawking radiation from ultrashort laser pulse filaments.

Il Corriere della sera: I buchi neri non sono più neri

Le scienze: Un analogo della radiazione che fa evaporare i buchi neri

The Economist: Mimicking black holes: Dr Hawking's brightest idea

New Scientist: Hawking radiation glimpsed in artificial black holes



27 settembre 2010

A terra

Doveva essere una settimana d'oro, o almeno così si augurava il mio status mattutino su facebook. In realtà era un gioco di parole perché con questa mattina iniziavamo un irraggiamento lungo cinque giorni su un elettrodo d'oro.

Giochi di parole a parte, l'inizio settimana non è stato per niente dei migliori: proprio a metà dell'irraggiamento, un calo di potenza causa ENEL ha provocato l'immediato spegnimento di tutti i sistemi. In quel momento mi trovavo a pochi metri dalla sala alimentatori, ovvero quel locale tecnico dove abbiamo gli alimentatori del nostro acceleratore e mi sono spaventato. Il power cut è stato infatti accompagnato da un boato e per un momento ho creduto avessimo fatto il botto. C'è voluto qualche minuto per tacitare tutti gli allarmi e iniziare a riavviare la macchina e, ancora più importante, verificare di non aver subito danni ingenti.

A completamento di questa giornata un po' così, questa sera ho persino bucato. Sarebbe meglio dire che ho squartato un copertone, colpa della mia guida "sportiva" che ama saltellare sui cordoli e di una rotonda spigolosa.

24 settembre 2010

Tempus fugit

Il tempo vola anche se non ha le ali, specie poi quando le giornate sono piene allora viene presto la sera, la notte scappa veloce e il mattino ritorna troppo presto. Ieri era il primo giorno di autunno, a ricordarmelo è stata la mia insegnante di francese, perché visto che le cose da fare non erano ancora troppe, agli impegni ho aggiunto anche il corso grand débutant di francese.



Questa mattina sulla mia home page di Facebook leggevo il commento di qualcuno - non ricordo chi - che diceva: "L'autunno serve solo per fare media: estate di giorno e inverno di notte". Peccato che oggi è quasi già inverno anche di giorno.

Il mio status invece era decisamente più mondano e inneggiava all'arrivo del venerdì, sacrosanta conclusione di una settimana molto impegnativa, ma con anche una bella dose di emozioni. Al lavoro, abbiamo inagurato il target nuovo installato in fondo alla linea 6 e persino pubblicato l'annuncio della nascita sulla porta di ingresso della zona controllata. Temevamo che il primo run potesse anche essere l'ultimo, invece non è poi andato così male, ma dobbiamo ancora raffinare la tecnica e apportare qualche piccola modifica.

12 settembre 2010

La rivincita della classe operaia

Allora fuori i bambini con Roby, mi prendo 5 minuti per navigare e cerco i commenti del Toto alla giornata calcistica di ieri...


IMPOSSIBILE !!!!!!!!!!
NON CI POSSO CREDERE !!!!
Il nostro blogger e' in silenzio stampa ?!!

Eppure ieri e' stato la giornata calcistica piu' bella dopo il 22 Maggio scorso... Almeno per me...

E allora vediamolo e rivediamolo tutto il capolavoro del Milan dei fenomeni:

10 settembre 2010

La ps3 entra nell'età adulta

Questo è uno dei motivi per cui nelle ultime settimane mi sono fatto sentire così poco: ero troppo preso dall'evolversi di questa novità per trovare il tempo di venire a scrivere sull'unico-lab. Quello che per molti rimaneva a metà strada tra il sogno e l'utopia, ora non è più un'illusione: anche la ps3, nonostante tutti gli sforzi della casa madre, è stata violata (jailbreak) ed è possibile eseguire software arbitrario non autorizzato da Sony, tra cui anche la possibilità di salvare e giocare copie di backup dei propri giochi.
Libera traduzione:
[xbox] Tutti i tuoi accessori, un giorno o l'altro ti porteranno in un mare di problemi
[ps3] oh! ma cosa è stato
[xbox] il passaggio all'età adulta
[ps3]: ma fa male!



Il tutto grazie ad un dongle USB, ovvero un piccolo dispositivo programmabile che si collega alla console attraverso una porta USB. Voglio subito chiarire che non si tratta di una semplice chiavetta USB, è un dispositivo ad hoc con un chip programmabile come per esempio questo. Nonostante la notizia sia piuttosto nuova, il popolo della rete che l'attendeva da anni, ha reagito con una prontezza ineguagliabile: nel giro di poche ore il dispositivo originale in vendita per circa 170 dollari è stato clonato e reso disponibile per tutta una serie di dispositivi meno cari (esempio: teensy e blackcat)  e anche per altre tipologie di periferiche. Per esempio, al momento è possibile violare la ps3 utilizzando un telefonino Nokia N900, oppure uno qualunque che utilizza il sistema operativo Android e persino con una calcolatrice della Texas Instruments (Ti-48).  Al momento gli sviluppatori stanno lavorando su una versione per PSP (ancora non funzionante e non è detto che lo sarà mai) e una per l'equivalente cinese dall psp, ovvero la Dingoo A320. Da notare che quest'ultimo port è stato eseguito da uno dei Guru della Wii.

Mentre nascono le prime applicazioni fatte in casa (oltre al backup manager anche il primo server FTP), Sony risponde all'attacco con un aggiornamento del firmware 3.42 che inibisce la funzionalità del dongle. So di sicuro che avrete un milione di domande, per le quali il 90% delle risposte le trovate su queste due pagine (FAQ1 e FAQ2) per il restante 10% o per chiarimenti scrivete pure qui sotto e io, nel mio piccolo, cercherò di rispondervi.