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7 marzo 2010

La forma e la sostanza

È una lotta antica come il mondo, quella tra forma e sostanza. Preferite una manciata di riso e due punte di asparagi fare bella mostra di sé in un piatto vuoto o una sugosa porzione di stracotto d'asino accompagnata da una fumante quanto abbondante polenta di grano saraceno? Risposta scontata. I sostenitori della forma potrebbero dire che in fondo siamo tutti fatti della stessa sostanza: carne, ossa, pelle e sangue eppure la stessa sostanza nella forma di Scarlett Johansson è ben diversa da quella della Littizzetto.

A scatenare questa lotta interiore è stato un bell'editoriale comparso questa mattina sulla Provincia intitolato Il diritto e il rovescio riferito ovviamente a quella maialata che sta contraddistinguendo questa campagna elettorale.
Mi è piaciuto soprattutto l'incipit: Chi l'ha detto che in Italia non esiste la certezza della pena? L'Italia fa pena e ormai tutti i suoi cittadini se ne stanno rendendo conto. Più che pena, io provo vergogna, perché domani al lavoro i miei colleghi di tutta Europa mi ricorderanno l'ennesimo tentativo del governo del paese dei balocchi di prendersi gioco degli Italiani. Persino i Belgi sorridono quando vedono queste cose.

Il governo ha varato un decreto interpretativo che aiuterà la magistratura a decidere che la sostanza è molto più importante della forma in una tornata elettorale che seppur regionale è da più parti definita di importanza nazionale. Sia chiaro, io tifo per lo stufato di asino e per la sostanza. Che senso ha andare a votare se c'è un solo candidato? Ma perché la ragionevolezza della sostanza può prevalere sulla rigidità della forma solo quando fa comodo a qualcuno? Un'altra volta la legge non è uguale per tutti e a perdere sono gli Italiani.

Sarà capitato a tutti voi di rimanere fregati dalla forma. Il mio caso è molto semplice: ho vissuto due anni nella provincia di Viterbo, ma ho pagato la tassa per lo smaltimento dei rifiuti per quattro anni, ovvero due in più del dovuto. Il motivo è semplice, quando me ne sono andato non ho fatto denuncia formale di partenza e quindi nessuno sapeva che io non ero più lì ad inquinare con la mia immondizia. Quando ho parlato al telefono ho detto al responsabile del comune: Sì è vero non ho fatto questo documento, ma ho testimoni e prove tangibili che ero tornato a casa mia in provincia di Como. Ma la risposta è stata: capisco la sostanza, ma George Clooney è molto più in forma di lei!

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