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28 febbraio 2010

(In)Giustizia Sportiva

Lo scrivo oggi, questo post, perché per certe cose è meglio lasciar correre parecchia acqua sotto i ponti e non lasciarsi trascinare dalla corrente. Lo pubblico oggi, questo post, perché la domenica è in assoluto il giorno della settimana con meno visitatori, così che nessuno dica che ho voluto sfruttare una finestra mediatica. Avverto tutti i lettori che alcune immagini a corredo di questo articolo potrebbero turbare i più sensibili.



Nella settimana appena conclusa abbiamo visto il campionato di serie A riaprirsi, rimescolando le carte per non lasciare intuire nessun finale scontato. La partita più clamorosa è stato quella disputata tra Inter e Samp, non tanto per il risultato finale - pareggio a reti inviolate - ma per le due espulsioni in casa neroazzurra con uno strascico di polemiche, squalifiche e multe. Ho visto la partita e da tifoso mi sono ovviamente arrabbiato vedendo prima Samuel e poi Cordoba dover lasciare il campo con alle spalle l'arbitro con il rosso alzato. Ho rivisto cento volte al rallentatore i falli e devo dire, da sportivo onesto, che l'arbitro ha visto bene. Entrambe le espulsioni, a norma di regolamento, potevano starci; forse ci si sarebbe aspettata un po' di più di clemenza su Cordoba, ma nessun articolo del regolamento chiama in causa la clemenza. Partita finita, polemica appena iniziata. Mourinho dalla panchina, imbufalito come un toro alla corrida, alza le braccia con i pugni incrociati a mimare il gesto delle manette. Lo Special One è attento a farsi ben riprendere dalle telecamere, è lui a volere che questo suo gesto venga visto in tutto il mondo. Il motivo? Non è ben chiaro, ma quello che è sicuro è che il pubblico di San Siro si infiamma e corre in sostegno del Mou sventolando fazzoletti bianchi.

In settimana arrivano le squalifiche. Cordoba e Samuel, salteranno una partita come da manuale. L'allenatore tre partite sulle spalti per aver contestato il comportamento arbitrale con gesti plateali; ineccepibile. Muntari due giornate, poi ridotte in appello ad una sola, per aver detto qualcosa di troppo all'arbitro tra il primo e il secondo tempo; non lo so, non ero lì a sentire, ma conoscendo il tipo di può stare. Cambiasso due giornate per aver tentato di colpire con un pugno un giocatore della Samp nel tunnel durante l'intervallo; questa mi puzza veramente parecchio. Ciò intendiamoci, Cambiasso dice di non averlo fatto e questo di per sé non prova nulla. Se avessero squalificato Materazzi per aver sfondato il cranio ad un giocatore, onestamente ci avrei creduto, lo stesso dicasi se avessero squalificato Balotelli per aver sputato in faccia all'assistente o fatto pipì nei gatorade degli avversari. Ma Cambiasso che tira o cerca di tirare un pugno ad un avversario non ce lo vedo proprio, ma probabilmente mi sbaglio. Circola anche la voce, di cui purtroppo non trovo una conferma ufficiale, che la Samp abbia scritto due lettere in federazione affermando che nessuno dei suoi tesserati fosse stato colpito, ma qualcuno deve aver visto diversamente.

Torniamo un attimo al gesto di Mourinho, perché qualcuno ha persino detto che questo significa istigare la violenza, trasformare lo spirito nobile dello sport in una mattanza senza regole; significa disubbidire alla regola del rispetto verso gli altri, arbitro e avversari in prima fila. Giusto condannare e multare chi non si sa trattenere, nemmeno in momenti di estrema tensione. E per questo motivo vi invito a guardare le due fotografie qui sotto (cliccabili per ingrandire):


Si riferiscono alla partita Fiorentina Milan recuperata mercoledì scorso e che i tifosi e la dirigenza viola hanno dichiarato apertamente rubata. Vedete questi due modelli di sportività e di senso civico, i due autori dei gol che sono valsi al milan il furto, si sono giustificati dicendo che non erano affatto gesti atti ad incitare la reazione violenta del pubblico, quanto piuttosto uno sfogo in un momento di catarsi liberatoria. Insomma non è possibile confrontarli con quelli valsi la squalifica allo SpecialOne, infatti i giudici sportivi hanno sorriso e lasciato correre. E poi in Olanda il gesto di Huntelaar significa "Non prendetevela a male, avete ancora tempo per recuperare!", mentre quello di Pato in Brasile è un passo di samba carnevalesca.

Questa sì che è giustizia sportiva!

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2 commenti:

  1. vero, ci sono sempre quelli che rimangono impuniti, anche nella vita quotidiana.... quanta gente con 0,7 al controllo dell'etilometro vengono fatti andar via e quanti a 0,51 si son visti ritirare la patente?
    però in questo caso mettiamo solo i gesti che ci fanno comodo... questo te lo sei scordato immagino: http://testedicalcio.blogosfere.it/images/moratti-gestoombrello1.jpg

    e ieri Mourinho non ha detto grazie all'arbitro se da regolamento non ha ammonito balotelli o quando non ha dato il rigore all'udinese dopo spinta E sgambetto di snejider... ma va bene così

    RispondiElimina
  2. Anonimo, non ci siamo capiti.

    Non sto difendendo l'inter e gli errori fatti dai suoi tesserati presidente incluso. Dico che se il gesto di Moratti va punito, allora lo stesso deve succedere per Pato e per tutti gli altri.

    Se vuoi possiamo discutere sul fatto di punire o no un gesto fatto in un momento di tensione. Ma la punizione o la non punizione deve essere uguale per tutti. Altrimenti è un'ingiustizia.

    Se ieri il rigore per lo sgambetto di Sneijder ci stava, andava dato, come la partita andava terminata dopo i 4 minuti di recupero e non protratta per quasi un altro minuto.

    RispondiElimina

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