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29 agosto 2008

Nuovo entrato


Buon giorno

Ragazzi oggi sono stato ufficialmente invitato a scrivere dei post (questo e il 1°)

Vi racconto un pò di me, io sono Fhandy (nickname), qualcuno di voi mi conosce gia, ho conosciuto l'Ing Frisigo (anche se già ci conoscevamo) e quando mi ha installato INTERNET. E lui di conseguenza mi ha fatto conoscere il blog, con i suoi (blogghisti).... (TOTO, TATA, THE REAL BOSS, SARA, lo stesso ING)....

il termine (Blogghisti) non esiste... pero fate finta di conoscerlo...

Per ora vi ringrazio,
quando volete ci sentiamo

Ciao a tutto il blog

23 agosto 2008

Vacanze finalmente

Domani e' un giorno da bollino perlomeno rosso sull'autostrade d'Italia a causa del primo grande contro-esodo, e noi, come al solito in contro-tendenza, partiremo domani per la nostra settimana di villeggiatura marinara.

Ho fatto il pieno di libri: ieri ho praticamento svaligiato la biblioteca, cosi' sapro' cosa fare sdraiato sul lettino in spiaggia. Ho persino messo un risponditore automatico alle email con un simpatico messaggio (provate se non ci credete!) perche', ho intenzione di (diciamo che sono stato caldamente invitato a) lasciare il mio povero portatile tutto nero a casa, per non cadere nella tentazione di usarlo nemmeno per un minuto. Io confido che sulla riviera Romagnola ci siano degli efficienti internet cafe, almeno per dare un'occhiata alla posta e magari lasciare un saluto a voi amici del blog!

Anche a voi, buone vacanze!

sizeof( struct ) fails? No but...

Many of you asked me why the interesting C/C++/ROOT lessons suddenly stopped, the answer is that I had to focus on so many other duties that I couldn't find a single minute to spare, sorry, to invest in spreading all around a bit of knowledge about my favorite programming language.

But here I am back again to tell you a funny thing I've just discovered about the behavior of compilers when allocating memory space for unions, structs and classes. Let me introduce you my real life example:

I have to read a binary file that is organized in big blocks each of them is divided (as often happens) in three pieces: a header, a data block and a final trailer. In the header several information are contained and of utmost importance the size of the data block that is variable. A proper reading of the trailer is assuring that the reading is done in the correct way. It seems so simple that I decided to implement it right away in the most straightforward way. So, I prepare a C struct containing all the fields in the header block and start looping on the input file, but I got immediately a problem reading the first trailer. Why?

To better understand the problem, I chopped down the program in several pieces and surprisingly enough I discovered that the issue was related to a strange behavior of the sizeof() function when applied to my header struct. Here below the example:

struct header_struct {

   int   first;
   int   second;
   short third;

};

Intuitively I would have said that the sizeof(header_struct) should be the sum of twice the sizeof(int) and the sizeof(short), that on my 32 bit computer is 2 * 4 + 2 = 10. But, if you don't trust me, try to compile the following code to see what happens:

#include <iostream>
#include <cassert>

using namespace std;

struct header_struct {

   int first;
   int second;
   short third;

};

int main() {

   // print out some sizeof
   cout << "Size of int " << sizeof( int ) << endl
        << "Size of short " << sizeof( short ) << endl
        << "Size of header_struct " << sizeof( header_struct ) << endl;

   // assert the expected size
   assert( sizeof( header_struct ) == 2 * sizeof( int ) + sizeof( short ));

   return 0;
}




First of all you will notice that the size of header_struct is 12 bytes and not 10 as expected and moreover the assertion is failing. But why? Is sizeof failing?

The reason is quite simple. The effective size of our structure is 10 bytes that unfortunately is not an integer multiple of 4 ( == 32 bits) that is the atomic access of the memory on a standard 32 bit computer. Since some operating systems / platforms don't allow memory accesses not occurring at 32-bit aligned position, the compiler is padding the user defined structure with empty holes in order to have each and every struct member aligned with a 32-bit word in the memory.

In order to reduce to the minimum possible the memory waste, the user should try to order the structure data member from the largest to the smaller, so that no holes in between members are needed, but an empty hole at the end my be required anyway. This is particularly important when the compiler has to allocate the memory for a consecutive set of structures (i.e. an array of header_struct).

While this packing is making the operating system life easier, the user life may be by far more complicated. Mainly because it's not always possible to have a struct size properly aligned and, in some cases, the structure is defined by somebody else who didn't think/know about packing. In this case the user can ask the compiler not to pack the structure and try to have not aligned access to the memory, to do so, one has to add the following single line of code:

#pragma pack(1)

This instruction is forcing the compiler to think that the operating system can perform access to the memory aligned every byte, making possible any kind of access. Then it is user responsibility to verify if his own platform / operating system is well behaving or not!


22 agosto 2008

Viaggio al centro della terra

Titolo: Viaggio al centrol della terra
Autore:
Verne, Jules
Ambientazione:
Dall'Islanda alla Sicilia passando dal centro della terra, nel prima meta' del 1800.
Giudizio:
Buono

Commento: Nessuno puo' negare la bellezza di un classico e questo e' sicuramente tra i migliori.

(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

Finalmente un classico, e non uno a caso! In fondo sono un uomo di scienza da sempre affascinato a quei segreti che la scienza ancora non riesce a spiegare e che comunemente chiamiamo fantascienza. Jules Verne e' proprio come me, anzi decisamente meglio visto che in un certo senso prevedeva con decenni di anticipo cosa l'uomo avrebbe fatto nel futuro.

Viaggio al centro della terra e' un classico che molti di noi hanno letto da ragazzini alle medie o al piu' alle superiori come dimostrato dal fatto che nella mia biblioteca e' classificato come appartenente alla categoria Narrativa per ragazzi, quando io l'avrei classificato: Evergreen per tutti. C'e' da aggiungere che la traduzione che ho appena letto e' stata scritta con un italiano dal sapore antico, che lo rende ancora piu' classico di quello che gia' e'.

Veniamo brevemente alla trama, visto che e' arcinota. Il libro e' un racconto in prima persona del giovane Axel, nipote di un illustre geologo tedesco di Amburgo. Lo zio professore viene in possesso di un antico manoscritto di Arne Saknussemm, un antico alchimista (inventato) che dice di aver trovato la via per raggiungere il centro del nostro pianeta, di aver percorso quel sentiero e di avervi fatto ritorno sano e salvo. Ovviamente questo e' uno stimolo irrefrenabile per lo scienziato tedesco che immediatamente prepara una spedizione per le desolate terre d'Islanda dove il percorso ha inizio. Pure se di malavoglia, anche Axel e' costretto a prendere parte alla missione insieme ad una guida Islandese, di nome Hans, fedele accompagnatore di mille disavventure.

Il viaggio e' molto articolato, pieno di peripezie, ma una serie estremamente fortunata di eventi fa si che nulla di veramente pericoloso possa davvero capitare ai tre esploratori. Nel sottosuolo fanno scoperte inimmaginabili, il cui culmine e' nella sterminata caverna che contiene un mare dalle dimensioni del mediterraneo e popolato da creature ritenute ormai estinte da millenni. Insomma un mondo antico all'interno del nostro mondo.

L'irrefrenabile curiosita' del professore vengono pero' arrestate da un ammasso di granito che sembra sbarrare il sentiero verso la loro meta finale. Nel tentativo di aprirsi un passaggio, fanno esplodere una carica di dinamite che pero' ha il solo effetto di causare una eruzione vulcanica che li trascina dalle viscere della terra fino alle ridenti spiagge dell'isola di Stromboli in Sicilia, dove finalmente riemergono alla luce del sole.

Stevia, go green!

Mercoledì 20 agosto, l’Office fédéral de la santé svizzero ha autorizzato la start up di Friburgo Storm a utilizzare, nelle sue bevande sportive, la stevia come edulcorante. Usata da tempo in America del Sud e Asia, questa piantina garantisce un potere edulcorante circa 300 volte maggiore dello zucchero, non fa venire la carie, è assimilabile dai diabetici e non contiene calorie (e non è sicuramente cancerogena, come invece si sospetta dei dolcificanti a base d'aspartame e robe simili). In Europa il suo utilizzo, nonostante auspicato da numerosi gruppi di diverso orientamento, è da sempre vietato senza apparenti ragioni.
Ma forse, ora, dopo questa decisione, qualcosa si puo' muovere. Anche in USA alcune compagnie stanno spingendo in questa direzione (il mercato americano del dolcificante non-zuccheroso vale 935 milioni di dollari), ma l'FDA non ha ancora dato segnali di aperture...

21 agosto 2008

Alta fedeltà


Titolo: Alta fedeltà
Autore: Hornby, Nick
Ambientazione: Camden, Londra, UK
Giudizio: Ottimo

Commento: erano anni che lo volevo leggere, tante volte ero stato lì lì per comprarlo, ma alla fine avevo sempre optato per altri titoli. Ma adesso non potevo più aspettare: è un libro da leggere nel fiore dei propri trent'anni, quando ci si può ancora immedesimare, se non in tutto, almeno in alcuni aspetti del protagonista, un trentacinquenne patito per la musica, meglio se indipendente e fuori dal main stream, che cerca di sbarcare il lunario gestendo un negozio di dischi per fanatici come lui e che viene improvvisamente lasciato dalla fidanzata.
Non è la prima rottura (e neanche la più scottante, come viene scientificamente provato nelle prime pagine del libro), ma a quest'età le domande che un simile evento scatena sono più pressanti, i pensieri più gravi, i sentimenti più profondi. Insomma, da un lato bisogna crescere, dall'altro bisogna rimanere sé stessi senza cedere a pressioni esterne. Insomma, bisogna decidersi a vivere!
Una piccola bibbia del moderno rapporto tra uomo e donna, tra banalità non sempre scontate e dimostrazioni quasi matematiche del perché di certe passioni e certi sentimenti.
Credo si possa dire che c'è pure il lieto fine, anche se in realtà il finale è solo uno dei tanti modi in cui possono andare le cose, forse neanche il più bello, sicuramente non il più brutto.

E io che l'ho letto appena dopo essere stato mollato, beh, l'ho trovato quasi consolatorio! :)

Prezzi carburanti in Svizzera (21 Agosto 08)

(Clicca su Aggiornamento prezzi carburanti per un aggiornamento sui prezzi)

Era da parecchio tempo ormai che non vi riportavo i prezzi dei carburanti oltre confine e finalmente ho una buona notizia da darvi: i prezzi dei carburanti stanno effettivamente scendendo, come d'altronde ha fatto il costo del petrolio greggio.

Ma veniamo alla famosa tabellina del risparmio. Per l'Italia mi riferisco ad un distributore Esso, praticamente incollato a casa mia, mentre per la Svizzera si tratta del distributore Shell appena oltre confine a Pedrinate.














In Italia In Svizzera

Benzina verde al litro € 1.469 CHF 1.929 = € 1.192
Gasolio al litro € 1.449 CHF 2.179 = € 1.347



In tanto colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente alcuni dei nostri lettori, in particolare Roberto e Giuliano, per i loro aggiornamenti in tempo reale in altre zone di confine.

20 agosto 2008

Poirot a Styles Court

Titolo: Poirot a Styles Court
Autore:
Christie, Agatha
Ambientazione:
A Styles Court, Essex (UK) all'inizio del secolo scorso.
Giudizio:
Buono

Commento: Bel libro, come ci si poteva aspettare da una maestra del genere. Si legge in una giornata anche perche' una volta iniziato non si riesce piu' a smettere.

(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

E' la prima volta che leggo un vero e proprio romanzo giallo. Ho letto thriller, polizieschi, romanzi psicologici, ma questo e' il primo che rispecchia il paradigma del romanzo giallo: ovvero un omicidio, una situazione intricata dove tutti sembrano colpevoli, ma nessuno puo' essere accusato, e un attento investigatore che sa la verita', ma fa il possibile per non fartela capire.

Mi piace pensare che questo e' stato anche il primo giallo scritto da Agatha Christie. Per aggiungere una nota di colore, Styles Court (di cui credo di aver trovato la collocazione odierna) e' anche l'ambientazione dell'ultimo romanzo con protagonista l'investigatore belga Poirot.

Ma veniamo al romanzo e alla trama. Innanzitutto ci tengo a precisare che il colpevole non e' il maggiordomo, anche perche' non e' tra la lista dei personaggi. Abbiamo pero' una domestica fact totum da tenere sotto osservazione, e che poi alla fine si rivelera' fortemente implicata nell'omicidio. Andiamo con ordine. Style Court e' una grossa magione nella campagna Inglese; nonostante l'infuriare della prima guerra mondiale, lo stile di vita e' ancora molto mondano come dimostrato dai parecchi ospiti che l'affollano. In questa casa vive una famiglia molto complessa, dove a causa di vedovanze e secondi matrimoni, i rapporti di parentela sono molto tesi.

Dopo una calda giornata di sole, forse la piu' torrida di quell'estate, la signora di casa viene colpita da forte convulsioni nella notte e nonostante l'intervento del medico non riesce a sopravvivere. La sua pero' e' una morte strana: tutti dubitano che sia naturale e si sospetta sia stata avvelenata con della stricnina. L'indomani, come un deus ex machina, compare Hercule Poirot, che affiancato dall'amico Signor Hastings, inizia l'investigazione, portando alla luce particolari che sembrano di minima importanza, ma che, di volta in volta, sembrano inchiodare prima uno e poi l'altro dei membri della famiglia.

La Christie riesce a sfatare anche un altro mito dei libri gialli: il colpevole non e' l'insospettato. Infatti alla fine, gli autori del delitto saranno due complici, la piu' insospettabile e il piu' sospettato. Grazie al loro rapporto conflittuale il lettore e l'investigatore non penserebbero mai che tra i due ci possa essere stato qualche complotto e la coppia sembra destinata a rimanere impunita. Interessante notare come sia l'arma del delitto: la stricnina contenuta in una medicina e fatta depositare sul fondo del flacone e il castello difensivo del principale accusato siano poi stati effettivamente utilizzati (purtroppo) nella vita vera. La tecnica difensiva si basa sul fatto che, secondo la legislazione anglossassone, una persona non possa essere giudicata una seconda volta per un delitto per il quale e' gia' stata dichiarata innocente. E' la stessa tecnica utilizzata da Antony Hopkins in Il caso di Thomas Crawford.

Se siete sotto l'ombrellone allora approffitate di questo capolavoro!

19 agosto 2008

Rum & delitti


Titolo: Rum & delitti
Autore:
Fletcher, Jessica e Bain, Donald
Ambientazione:
A Saint Thomas, Isole Vergini.
Giudizio:
Buono

(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

Jessica Fletcher, l'astuta signora in giallo dell'omonima serie televisiva, non ama i viaggi in aereo, ma ha deciso di fare un'eccezione per raggiungere Saint Thomas nelle Isole Vergini dove una coppia di amici di Cabot Cove l'attende.

Walter e Laurie Marschalk vivono da anni nell'arcipelago statunitense dove hanno coronato un loro vecchio sogno: lasciarsi alle spalle gli inverni grigi e nevosi del Maine per godersi il sole dei Caraibi, dirigendo un albergo di lusso di loro proprietà, il Lover's Lagoon, con vista panoranica su una delle baie più incantevoli.

Qualcuno ha interesse a gettare scompiglio in quel paradiso tropicale: Walter è un personaggio scomodo, che ha affrontato mille difficoltà pur di emergere, e la sua riuscita negli affari brucia ancora di più, ora che hanno messo gli occhi sull'isola. L'assassinio dell'amico di Jessica spezza per sempre l'armonia di quell'ambiente: la polizia brancola nel buio alla ricerca di un criminale spietato e scaltro che ha saputo confondersi trai palmizi, la sabbia finissima e le acque turchesi del Mar delle Antille... E forse questo delitto è l'ultimo di una catena di omicidi commessi in quel luogo, al pari di quello di Caleb Mesreu, antico proprietario del terreno su cui è stato edificato il Lover's Lagoon.

I sospetti ricadono su una cerchia di candidati tanto ristretta da essere persino imbarazzante per Jessica: sarà Chris Webb, il socio d'affiari dei Marschalk o Mark Dobson, direttore dell'hotel concorrente, o il proprietario del giornale locale Adrian Woodhouse? E anche la dolcissima Laurie potrebbe essere implicata nella vicenda... Una storia avvincente e piena di suspense che conferma il talento narrativo dei due autori.

18 agosto 2008

Non c'e' tempo per morire

Titolo: Non c'e' tempo per morire
Autore:
Faulks, Sebastian come Fleming, Ian
Ambientazione:
Principalmente in Iran, ma anche a Parigi e Roma in un imprecisato momento della guerra fredda.
Giudizio:
Sufficiente

Commento: Abituato ai film di James Bond, questo romanzo risulta generalmente molto lento e privo di quella verve che un lettore si aspetta di trovare in un libro del mitico 007. Questo sembra molto invecchiato, dimentica di saper parlare il russo e il suo proverbiale intuito sembra essersi svanito.


(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

Come avrete capito dal commento e dal giudizio, questo libro non mi e' piaciuto molto. Era stato consigliato come un'ottima lettura estiva, ma io vi invito a leggervi qualcosa di meglio. Il libro e' decisamente molto lento, manca di azione e alcune volte diventa pure noioso, come quando descrive una partita a tennis tra Bond e il suo nemico Gorner occupado ben 14 pagine, nemmeno fosse un libro sul Roland Garros. Ma veniamo alla trama...

Il libro si apre con un efferato omicidio compiuto nei quartieri periferici della capitale francese. Ad attirare l'attenzione dei Servizi segreti britannici e' la modalita' con cui l'omicidio e' commesso: il cadavere infatti stringe in mano la sua stessa lingua e ha tutti i denti spezzati. Bond nel frattempo si sta godendo un congedo di tre mesi in giro per il mondo. Le sue ultime avventure hanno lasciato un segno molto profondo e non solo nel fisico, cosi' M gli ha dato un po' di tempo per riposarsi e per pensare se tornare tra gli effettivi o se ritirarsi in pensione.

All'improvviso lo raggiunge un messaggio che lo invita a rientrare prontamente in patria, proprio mentre era stato abbordato da una bella donna (e chi se no?). L'indomani, M non vuole nemmeno sentire la risposta alla sua proposta, gli affida una missione delicatissima e contro la sua volonta' gli affianca anche un altro doppio zero, uno nuovo che Bond non conosce e che ha bisogno di fare esperienza.

La sua missione e' scovare il nascondiglio di Gorner, un industriale farmaceutico che ha basato la sua fortuna sui derivati del papavero, eroina compresa, e di bloccare le sue attuale connessioni con il governo sovietico. Guarda caso anche la bella signora incontrata a Roma ha a che fare con lo stesso Gorner. Confessa a Bond, che la sua gemella e' stata rapita dall'industriale e viene fatta lavorare come schiava sotto l'effetto della droga. Bond, ipnotizzato dalle gambe lunghe di Scarlett, abbocca e promette di aiutarla a liberare la sorella. Pronti via sia parte! Bond inizia il suo viaggio che subito lo porta in Iran, sulle rive del Mar Caspio, dove troppo in fretta scopre i piani di Gorner: con uno speciale tipo di aereo, l'ekranoplano, trasporta tonnellate di oppio lavorato e grezzo direttamente fino in Unione Sovientica e da li' poi in tutto il mondo.

Il finale giunge un po' troppo velocemente. Bond viene catturato insieme a Scarlett, e questa sembra essere la loro fine, ma come al solito, lo 007 gioca il jolly e dalla situazione piu' disperata trae il vantaggio definitivo nei confronti del suo avversario. Insomma tutto fila liscio per l'agente con permesso di uccidere e non ci sono piu' capovolgimenti di fronte fino al termine, dove solo un'ultima sorpresa dovrebbe attendere il lettore piu' distratto. Quando tutto e' finito e il nemico definitivamente sconfitto, l'ingenuo Bond scopre che Scarlett non ha nessuna sorella, non e' stata incontrata per caso ed e' proprio lei la nuova agente segreta messa al suo fianco da M. Solo un James Bond invecchiato e con i riflessi appannati non poteva essersene accorto prima. Speriamo che il prossimo James Bond sia un po' meglio!

16 agosto 2008

L'altra faccia della spirale


Titolo: L'altra faccia della spirale
Autore:
Asimov, Isaac
Ambientazione:
Nella nostra galassia, nel lontano futuro.
Giudizio:
Buono

Commento: Bella conclusione della trilogia della galassia. Con un ritmo un po' piu' lento dei precedenti due capitoli, l'altra faccia della spirale tiene incollato il lettore alle sue pagine facendo aumentare la suspence circa l'esistenza e l'ubicazione della seconda fondazione.


(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

I veri protagonisti di questo terzo ed ultimo capitolo sono gli abitanti della Seconda Fondazione. Questa seconda fondazione era stata creata dallo stesso Seldon, contemporanemente alla prima, ma con uno scopo ben diverso. Non si sarebbe dovuta occupare del progresso dell'umanita' nell'ambito delle cosidette scienze fisiche, ma in quello delle scienze mentali, ovvero nelle enormi capacita' comunicative che gli uomini spesso non coltivano e non sanno neppure di avere. Inoltre gli uomini della Seconda Fondazione, sono gli unici a conoscenza della psicostoriografia e anche i soli a poter davvero seguire il progresso del Progetto Seldon.

La prima fondazione e' stata sconfitta dal Mule e il Progetto Seldon sembra ormai definitivamente perso. Il motivo e' che il Mule non e' un umano, ma un mutante in grado di controllare le menti e l'emozioni degli altri proprio come i membri della seconda fondazione sanno fare. La presenza del Mule nel corso della storia non poteva essere prevista e tanto meno il suo spregiudicato comportamento da conquistatore. Solo grazie al prezioso intervento di alcuni uomini della seconda Fondazione, il Mule viene sconfitto e si riaprono le speranze per la Prima Fondazione. Questo evidente intervento della seconda fondazione rende pero' ancora piu' critico il percorso del Progetto Seldon. Gli abitanti di Terminus infatti sono divisi in due fazioni in contraddizione: ci sono quelli che confidano ciecamente negli abitanti della seconda fondazione per l'adempiersi del Progetto e quelli che invece li ritengono un grosso pericolo perche' credono di essere loro gli unici a poter fare nascere il secondo Impero nei prossimi secoli.

L'atteggiamento della seconda fondazione e' molto piu' cauto. La loro missione e' quella di aiutare lo sviluppo temporale del progetto introducendo il minor numero possibile di variazioni dal piano originale. A loro non interessa essere i fondatori del secondo impero, interessa soltanto che l'umanita' esca da questo periodo di barbarie nel tempo prestabilito di mille anni. Su Terminus, intanto scoppia la paura nei confronti di questi scienziati mentali in grado di condizionare il pensiero umano. Tutti si sentono in pericolo e, come gia' successo nel secondo volume della saga, inizia una disperata ricerca del pianeta dove si nasconde la Seconda Fondazione.

Il finale e' veramente emozionante. Nel giro di poche pagine, il lettore e' portato a credere che la sede della seconda fondazione sia su alcuni dei pianeti che ormai ha imparato a conoscere: inizialmente gli viene fatto credere che la Seconda Fondazione non esiste proprio, poi che ha sede su Kalgan, il pianeta dei divertimenti situato solo a 50 parsec da Terminus, in fine, e' portato a credere che la sede sia proprio su Terminus e che le due fondazioni abbiano convissuto in segreto fin dalla loro creazione. In realta' nessuna di queste ipotesi e' quella vera, ma questo non importa, perche' i moderni psicostoriografici hanno calcolato che con questa convinzione in mente, le probabilita' del progetto Seldon tornano a diventare molto alte.

Volete sapere dove veramente si trova la seconda fondazione? Il consiglio e' quello di leggere le ultime pagine del libro, ma se volete provare ad indovinare vi do qualche suggerimento. In una galassia a spirale, dove tutti i bracci portano al centro della galassia, qual e' l'opposto della periferia? Si' e' proprio come state pensando e come dice un antico proverbio galattico: tutte le strade portano a Trantor!

15 agosto 2008

Chi l'ha detto che i pinguini non sanno volare?

Chi l'ha detto che in Agosto vanno tutti in vacanza? Nonostante gran parte dei lettori abituali e degli scrittori del unico-lab siano al momento dispersi per le spiagge e i monti di tutto il mondo, qualcuno ancora a casa c'e'!

Da oggi, pero' sono ufficialmente in vacanza, meritata vacanza direi dopo questi ultimi dieci giorni di fuoco trascorsi a Ginevra. Tutte le volte che vado al CERN per misure su fascio o per una campagna di presa dati, torno sempre stravolto, ma, devo ammetterlo, anche molto ricaricato pronto a ripartire con quello slancio che a volte viene a mancare.

Sono stato a visitare la sala di controllo (webcam) di Atlas, uno dei due enormi esperimenti alla caccia del bosone di Higgs. Per uno come me, e' qualcosa da far girar la testa: e' una stanza abbastanza ampia divisa da pareti mobili arcuate alte poco piu' di un metro. Ad ogni zona e' associato un sottorivelatore e per ogni postazione c'e' un esperto seduto davanti a quattro schermi panoramici da svariati pollici ciascuno. A rendere la scena ancora piu' fantascientifica, sul muro di fronte alle postazioni vengono proiettati alcune immagini con lo stato corrente del rivelatore e, quello piu' affascinante anche per i non fisici, e' la ricostruzione 3D di ATLAS che ruota e esplode per permettere di visualizzare le tracce di tutte le particelle. Al momento si tratta solo delle tracce prodotte dai raggi cosmici che arrivano indisturbati fin li' sotto, ma tra pochi giorni saranno le collissioni ad alta energia a rendere vivo l'esperimento.

Il nostro telescopio, che piu' di qualche volta ci ha dato delle gatte da pelare, questa volta si e' comportato benino e noi abbiamo fatto un gran bel lavoro (e non sto mancando di modestia) nel tentativo di migliorarlo. L'ultimo giorno abbiamo lavorato per 21 ore filate, una cosa incocepibile per una persona sana di mente, ma quando si e' posseduti dalla passione per la scienza la fatica non sembra farsi sentire. Sono a casa da solo un giorno e piano piano sto recuperando le tante energie spese, eppure gia' un po' mi manca l'eccitazione che si prova ad essere li' concentrati per dare il massimo e raggiungere l'ambizioso obiettivo di scoprire il segreto dell'universo.

Se siete arrivati fino a qui forse vi starete domandando cosa c'entra questo post di fine lavoro / inizio vacanze con il suo titolo. La risposta e' semplice: quasi nulla! Solo che tornado da Ginevra con il caro amico e collega Angelo abbiamo parlato del film Madagascar... e chi non si ricorda la simpatia dei pinguini? Buone vacanze!

9 agosto 2008

Giorni contati per Mister Higgs

Si fa sempre piu' vicino il momento in cui il mistero che si cela dietro la particella teorizzata da Mister Higgs verra' svelato e tutti sapremo quale sia la sua natura, ammesso ovviamente che esista.

La scoperta del bosone di Higgs, questo e' il termine corretto che i fisici delle particelle utilizzano per idenfiticare la particella in questione, e' stata la motivazione principale per la costruzione del piu' grande acceleratore di particelle del mondo e di esperimenti dalle dimensioni colossali e dalla complessita' inimmaginabile, forse comparabile solo alle grandi missioni spaziali con equipaggio umano.


In questi giorni a Ginevra, l'aria che si respira e' proprio frizzante e non lo si deve solo alla settimana di festeggiamenti cittadini. Ieri e' stato annunciato che i primi fasci di particelle circoleranno in LHC a partire dal 10 di settembre, ma gia' oggi il piccolo (si far per dire) acceleratore circolare, SPS, ha continuato ad iniettare protoni di alta energia nel suo fratellone maggiore LHC. Adesso manca veramente poco e per tutti quelli che hanno passato anni a lavorare alacremente giorno e notte per vedere questo sogno trasformarsi in realta' deve essere una soddisfazione davvero unica. Ma che cos'e' questo bosone di Higgs? La fisica delle particelle si propone di spiegare come funzioni l'universo intero nella sua immensita' studiando a fondo come funziona il mondo dell'inifitamente piccolo, ovvero quello delle particelle elementari. Giusto per dare una rispolverata ai lettori piu' digiuni in materia, si tratta di quelle cose dai nomi un po' bizzarri, tipo elettrone, protone, quark... che piu' o meno tutti hanno sentito nominare almeno una volta nella vita. Al momento attuale, la migliore teoria esistente nell'ambito della fisica delle particelle si chiama modello standard e, utilizzando questo modello, e' possibile fare delle previsioni molto accurate circa le interazione fra le varie famiglie di particelle. Il modello standard e' stato messo alla prova in tantissimi esperimenti e c'e' solo un punto che ancora non e' chiaro ai fisici che descritto con parole molto semplici suona piu' o meno cosi': perche' l'elettrone pesa esattamente quella quantita' e non un po' di piu' o un po' di meno? E, che ci crediate o no, la risposta sta proprio nel bosone di Higgs. E' proprio lui il responsabile della massa delle singole particelle (mi raccomando non accusatelo della vostra massa in eccesso, quella dipende solo dalla roba che mangiate!) ed e' lui che stabilisce che, per esempio, un muone pesi molto di piu' dell'elettrone, suo fratello piu' leggero, ma per il resto identico. E se scoprissimo che non esiste? Quella gia' di per se' sarebbe una scoperta! Vuol dire che il modello standard come l'abbiamo pensato noi non va bene ed e' solo un'approssimazione della relta', una buona approssimazione, ma sempre un'approssimazione. Un po' come la relativita' galileiana che va bene per descrivere la vita di tutti i giorni e' solo un'approssimazione delle relativita' generale che, invece, vale in tutte le condizioni sperimentali che l'uomo ha potuto verificare fino al giorno d'oggi. Quindi se scopriremo che il bosone di Higgs non esiste, allora ci sara' molto da capire e tanto di nuovo da scoprire. E una volta che l'abbiamo scoperto? Quello sara' solo l'inizio! Da quel momento in avanti possiamo sbizzarrirci ed andare a vedere se ci sono fenomeni esotici non previsti dal modello standard, la cosidetta nuova fisica, e rispondere a tante altre domande che forse non sono ancora state formulate. Un grosso in bocca al lupo a tutti i colleghi di LHC!

7 agosto 2008

Il test beam continua

Qualcuno di voi potra' aver associato questa pausa silenziosa del blog come l'inizio del periodo di vacanza dell'unico-lab, ma le cose non stanno cosi'. Quest'anno l'unico lab ha organizzato le vacanze in modo scaglionato, cosi' mentre qualcuno in questo momento si e' dimenticato (spero) di tutti i problemi e se ne sta bello sdraiato su una sdraio sulla spiaggia e c'e' chi se ne sta chiuso in un capannone venti ore al giorno perdendo la cognizione del tempo per l'ennesimo esperimento. Indovinate chi non e' in spiaggia? Si ma solo per il momento: le mie vacanze si avvicinano ogni giorno di piu'...

La cosa bella e' che ormai conosco talmente bene la gente che partecipa a questi test su fascio che sembra di essere un gruppo di amici che si ritrova all'ingresso di uno di quegli enormi parchi di divertimenti per trascorre qualche ora di spensierato relax. Ad essere onesti di rilassante c'e' ben poco, anzi in genere si tratta di un'esperienza abbastanza stancante, soprattutto se si vuole fare il proprio dovere dando sempre il massimo.

Oggi sara' una giornata abbastanza dura con, come al solito, almeno tre o quattro attivita' da fare contemporaneamente, quindi sara' meglio che vi lascio, corro a fare colazione (quando ho scritto questo post erano le 7.40) e poi scappo ai laboratori.

5 agosto 2008

Le notti che non ho dormito

Titolo: Le notti che non ho dormito
Autore: Cattaneo, Daniele
Ambientazione: Oggi, in Italia. Ma forse il dove e il quando non importano, e' il come che conta.
Giudizio: Distinto

Commento: Un libro breve che si legge in un respiro lungo come una notte. Una perla preziosa scritta con abile maestria da chi meno te lo aspetti. Raccomandato!

(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

Se prima d'oggi non avete mai sentito parlare dello scrittore Daniele Cattaneo, non vi preoccupate non e' tutta colpa vostra. Daniele e' un mio coetaneo conterraneo che per alcuni anni ha anche condiviso la medesima carriera universitaria. Poi le nostre strade si sono silenziosamente divise fino a quando il grande cybermondo ha messo i nostri qui-ed-ora nello stesso punto dello spazio-tempo virtuale. In base alla teoria che l'amico del mio amico e' anche mio amico, ho trovato un Daniele Cattaneo tra gli amici di un amico su Facebook e senza pensarci troppo ho cliccato sul bottone Aggiungi come amico. Lui mi ha subito risposto con interesse chiedendomi dove fossi finito e cosa stessi facendo e, dal canto suo, mi ha annunciato di lavorare nel fantastico mondo della moda a Milano e di aver scritto due libri. A quel punto sono partito in quarta (in fondo faccio il ricercatore perche' mi piace ricercare...) e sono andato diretto sul sito della biblioteca del nostro paese e BOOM! eccoti comparire Le notti che non ho dormito. Il secondo libro, invece, se ho capito bene, verra' "distribuito" con la tecnica del book-crossing che gia' Guidone ci raccontava tempo fa. Daniele, se vuoi una mano nella diffusione, non ti resta che chiederlo: l'unico-lab serve anche a questo...!

Ma veniamo al libro. E' una raccolta di scritti di varia forma e natura: si va dal componimento poetico a quello che sembra il testo di una canzone, da un breve racconto che sembra un romanzo liofilizzato ad un soliloquio al telefono con nessuno che alza la cornetta e con il tuuu - tuuu di sottofondo. Ad accomunare tutti gli scritti c'e' il fatto che sono raccontanti in prima persona, come se tanti io volessero confessarsi, ma non svelarsi, raccontarsi, ma solo in segreto e, come direbbe Zucchero, nascondersi dietro una tendina di stelle. Ho letto le prime trenta pagine cercando di associare i personaggi e i loro caratteri a Daniele e ai (pochi) ricordi che ho di lui. Poi mi sono dimenticato che l'ha scritto una persona con cui ho mangiato un sacco di riso alla cantonese da asporto e mi sono goduto il libro.

Mi sono piaciuti principalmente i racconti, questo perche' in genere non sono attratto dalla poesia e sbavo per i romanzi. Questi sono ben scritti, con quello stile vivace che oggi sembra andare per la maggiore fatto da frasi corte, buttate nero su bianco come le grosse pennellate di un pittore impressionista e che un violoncellista definirebbe Pizzicato. All'interno dei racconti piu' lunghi, Daniele ha anche trovato il tempo e lo spazio per brevi digressioni, come quella dolce invettiva verso quei maledetti telefonini di cui oggi non possiamo piu' fare senza, oppure quella citazione di Ammanniti ambientata alle terme di Saturnia che anch'io porto appiccicata nella testa come un post-it giallo fosforescente.

All'inizio pensavo che il titolo derivasse dal fatto che ogni pagina corrispondesse ad una notte insonne, ognuna diversa dall'altra e con un pensiero diverso a tenerti sveglio. Ma vi giuro che ho provato un senso di piacevole stupore quando sono giunto alla fine dell'ultimo brano e li', come aprendo la valigia di Pulp fiction, tutto fu chiaro in me.

Conclusione: Daniele, se hai impiegato tanti notti a scrivere questo libro non lo so, ma io ne ho impiegata una sola per leggerlo: quindi (consiglio 1) o scrivi tanti piu' libri, o ne scrivi di tanto piu' lunghi! A parte gli scherzi, il libro mi e' veramente piaciuto e non lo dico perche' conosco personalmente l'autore e mi sento obbligato a scrivere parole lusinghiere e forse un giorno passera' di qui per leggero cosa ho scritto della sua opera. Avrei detto le stesse cose anche se non avessi conosciuto nessun Cattaneo in tutto il mondo, forse pero' non avrei letto il libro, visto che non e' poi cosi' popolare. Allora, e qui arriva il consiglio 2, quando lancerai il tuo prossimo successo potenziale, faccelo sapere e noi vecchi compagni di involtini primavera e di problemi di elettromagnetismo saremo ben contenti di spargere qua e la' il tuo prezioso lavoro.

3 agosto 2008

Prezzi carburanti in Svizzera (3 Agosto 08)

(Clicca su Aggiornamento prezzi carburanti per un aggiornamento sui prezzi)

Anche se molti di voi sono gia' partiti per le vacanze e hanno fatto fuori mezzo pieno di serbatoio in coda in autostrada, altri partiranno nei prossimi giorni e allora una capatina in Svizzera a fare il pieno potrebbe farvi risparmiare qualche euro.

Ecco la mitica tabellina del risparmio con i prezzi riscontrati al distributore Shell di Pedrinate. Sappiamo che questo non e' il piu' conveniente ma di sicuro e' il piu' vicino a casa mia.












In Italia In Svizzera

Benzina verde al litro € 1.489 CHF 1.959 = € 1.199
Gasolio al litro € 1.489 CHF 2.259 = € 1.382




In settimana, Lucio, un nostro lettore, ci ha chiesto tramite la message box se e' possibile pagare il pieno direttamente in Euro senza dover cambiare. La risposta e' si'! Nei distributori di confine e praticamente tutti quelli del Canton Ticino e' possibile effettuare pagamenti direttamente nella divisa europea. L'unico svantaggio e' che il tasso di cambio effettuato dal gestore (che deve essere esposto) potrebbe non esservi molto favorevole. L'altro svantaggio, che pero' non si applica ovunque, e' che alcuni commercianti vi daranno il resto in Franchi Svizzeri.

La prossima settimana saro' a Ginevra per lavoro quindi potro' dirvi le quotazioni solo sul versante francese.

Pochi inutili nascondigli

Titolo: Pochi inutili nascondigli
Autore:
Faletti, Giorgio
Ambientazione:
Qua e la' in Italia, piu' o meno nel presente.
Giudizio:
Buono

Commento: Bel libro, un altro esercizio di stile del poliedrico Faletti. La forma a racconti brevi lo rende ideale per la lettura sotto l'ombrellone intervallata da un rinfrescante bagno nel mare e un aperitivo con gli amici.

(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

Pochi inutili nascondigli e' la quarta fatica di Giorgio Faletti, che forse comincia a sentire un po' il peso di questa sua "abusiva" carriera letteraria. Non credo di essere il solo a pensare che i primi tre romanzi sono di un altro livello se comparati a questo libro. A differenza degli altri non e' un romanzo ma una raccolta di racconti, forma letteraria che in generale non mi fa impazzire, ma che gradisco nelle lunghe, e non sempre fresche, serate estive quando tutta la storia di un racconto puo' essere letta di un solo fiato nel tentativo disperato di cadere nelle braccia di Morfeo.

Sei sono i racconti della raccolta accomunati solo dal genere che si puo' definere thriller psicologico. Solo il quinto racconto intitolato L'ospite d'onore, sembra rompere questo schema, per poi pero' mostrarsi come tale nel finale.

Il racconto che mi e' piu' piaciuto e': La ragazza che guardava l'acqua. E' una misteriosa creatura anfibia, un drago forse, che vive in una grotta sotto un tranquillo lago sulla cui superficie i monti giocano a specchiarsi, a raccontare la storia. Lui sa che gli umani sono in linea di principio degli esseri buoni, ma sa anche che la sua presenza potrebbe spaventarli portandoli a compiere gesti sconsiderati. Di tutti gli umani che vengono a trascorrere il loro tempo sulle rive del lago, rimane ammirato da una giovane donna che viene di rado e quando viene le piace stare da sola, a testa bassa a fissare l'acqua e a lasciar cadere le gocce d'acqua che dolorosamente escono dai suoi occhi. Un giorno mentre la ragazza e' in visita al lago incontra un giovane del luogo e immediatamente sboccia l'amore. La giovane donna pero' e' titubante come se ci fosse un aspetto della sua vita che vuole tenere nascosto e privato.

Quello che il drago non sa e' che in realta' la giovane donna e' una schiava dell'eta' moderna: ricattata dal suo protettore non riesce ad abbandonarsi all'amore, finalmente quello vero. Sara' proprio il drago a liberarla dalla sua schiavitu' ammazzando di paura il suo padrone venuto a riprendersela e nascondendone il corpo al sicuro sul fondo del profondo lago.

Vorrei concludere con una citazione riguardo quello che Faletti definisce l'assurdo dei fiori: quelli veri quando sono belli si dice che sembrano finti, quelli finti, quando sono belli, finiscono per sembrare veri.

2 agosto 2008

Aria di vacanza

Ieri e' iniziato il mese di Agosto e decisamente si sente nell'aria il profumo delle vacanze. E non mi riferisco solo al grande caldo che rende quasi impossibile stare sotto il sole, ma anche al fatto che le strade del mio paese sono quasi vuote mentre le autostrade rigurgitano automobilisti incazzati in colonna verso il riposo e il relax.

Anche l'unico-lab andra' in vacanza, un po' scaglionato cosi' che ci sia sempre qualcuno a piantonare la baracca, ma ci potranno essere pause e interruzioni.

Mentre tata da ieri e' ufficialmente in ferie, io devo aspettare anche una quindicina di giorni: lunedi' tornero' a Ginevra per una nuova (e speriamo piu') fortunata campagna di misure con il telescopio. E vi posso assicurare che di sicuro non saranno vacanze. A proposito Guidone, tu sarai a Ginevra settimana prossima? Se si' allora ci faremo la nostra birretta in compagnia.

Oggi sono stato in biblioteca a fare scorta di libri da leggere nelle lunghe notti di presa dati nella speranza che tutto stia andando talmente bene che ci possiamo distrarre un po' per far scorrere il tempo piu' velocemente. Tra i libri che ho preso c'e' anche una sorpresa che vi raccontero' meglio nel dettaglio appena l'avro' finitio.

Per il momento penso che andro' a gustarmi il fresco della sera e a mangiarmi un po' di carne alla griglia... ma chi ha detto che avevo cominciato la dieta?

1 agosto 2008

Vent'anni che non dormo

Per chi si sente precario, non solo nel lavoro, per chi ha lasciato qualcosa a metà, nella sua vita, e non sa se pentirsene o se accettarlo come destino ineluttabile, per chi ha visto tante cose brutte, ma sa ancora sognare e vivere di poesia: un libro simpatico, a tratti triste, a tratti quasi comico, che si legge tutto d'un fiato.
È la storia di Marco, che ha mollato l'università, la ragazza, i tanti lavori precari, la famiglia sfasciata e che vive alla giornata, tra i ricordi dei nonni e le nuove amicizie. Non si puo' parlare di una vera e propria trama (anche la sua avventura come "pappone" che offre agli amici l'amore di una notte -ma sincero!- della sua coinquilina, Chiara, in realtà si risolve in uno dei tanti episodi su cui riflettere). Eppure la lettura è abbastanza scorrevole e lo stile è decisamente riuscito: buon esempio di quella tendenza "caotica" di molti giovani autori che, secondo me, raramente raggiungono una tale efficacia.

Ce n'è per tutti i gusti: dalle descrizioni dettagliate dei cessi degli autogrill ai ricordi da bambino in giro con i nonni, dai travestiti all'Amore (vero o confuso, un po' in tutte le varianti). Ma la cosa più bella è che alla fine, pur nel caos stilistico ed esistenziale, tutto sembra trovare un ordine, una collocazione, che non porta certo a verità assolute, intendiamoci, il senso di precarietà non scompare, ma in bocca rimane un gusto dolce che sembra suggerire che si può andare avanti lo stesso, che si può vivere lo stesso, anche se il nostro futuro non solo non è come ce l'eravamo sempre aspettato, ma addirittura adesso non sembra neppure più avere un senso, fagocitato dalla crudezza del presente.